Centro studi MYTHOS
Sono presenti studi ispirati alla epistemologia di C. G. Jung, alla sua modalità terapeutica connessa alla fiducia nelle potenzialità creative e trasformative della psiche, al suo cogliere nelle differenti e lontane culture antopologiche, nelle espressioni religiose, artistiche, ma anche in quelle patologiche, la ricerca di senso e il confronto con il mistero della vita.
Il pensiero simbolico è la ‘carta d’identità dell’Homo sapiens’. La psicoantropologia simbolica sulla linea di C. G. Jung, H. Corbin, A. Coomaraswamy, M. Eliade, G. Bachelard, G. Durand, J. Ries rappresenta un tentativo transdisciplnare di sintesi per la costruzione di un’unica Scienza dell’uomo.
Vengono segnalati seminari e convegni del Centro Studi Mythos e di associazioni con analoghe finalità poiché ‘ tutte le forme di vita dello spirito ... sotto il segno di una concordia discors concorrono al proseguimento dell'opera civile a cui l'umanità attende da millenni'. G. Pugliese Carratelli
Nel 1981 un gruppo di studiosi (psicoanalisti junghiani, antropologi, filosofi, studiosi delle religioni, dell’arte e delle scienze), ispirandosi al modello di Eranos, il famoso cenacolo nato ad Ascona in Svizzera nel 1939, costituiscono il Centro Studi MYTHOS, associazione culturale non a scopo di lucro, fondata e diretta da Maria Pia Rosati.
MYTHOS (secondo l’etimologia, parola fondante originale, verità di cui ogni esperienza umana è riflesso) si propone una visione transdisciplinare ed ermeneutica che miri a ricomporre l'unità della cultura cercando il senso inerente alla vita nella sua interezza e lo spirito del sapere a cui tendono nel loro itinerario le differenti discipline.
Mythos intende promuovere:
- La sensibilizzazione, lo studio e la ricerca nel campo della Psicologia Analitica Junghiana, della Psicoantropologia Simbolica, della dimensione simbolica, immaginativa e creativa, delle sue possibilità euristiche e terapeutiche.
- Una educazione transdisciplinare che con il contributo di analoghe istituzioni nazionali e internazionali favorisca, nel rispetto delle diverse tradizioni, il dialogo interculturale e interreligioso e lo studio di ciò che è essenziale all'uomo alla ricerca di se stesso e di ciò che ha significato permanente ed eterno.
Mythos esprime profonda gratitudine per l’insegnamento prezioso e il generoso apporto culturale agli studiosi più rappresentativi di questa linea di ricerca, Gilbert Durand, Julien Ries, Giovanni Pugliese Carratelli, Claudio Rugafiori, esempi altamente significativi di che cosa sia vera cultura: apertura, liberalità, generosità, disinteresse, testimonianza di ciò in cui si crede, e lavoro costante, infaticabile, compiuto con tenacia, umiltà, spirito di sacrificio, abnegazione.
00143 Roma, Via Guareschi 153 - Tel/Fax 06.5022639
E-mail: direzionescientifica@atopon.it
La rivista átopon si propone come luogo di ricerche transdisciplinari e dialogo interculturale e vuole essere un contributo alla riflessione sulle possibilità euristiche che la dimensione simbolica apre nel cammino verso la conoscenza di sé e dell'identità essenziale, sovraspaziale e sovratemporale, luogo di "ciò che è senza luogo".
L’uomo creatore della dimensione simbolica che continuamente rimanda ad Altro è un homo viator, alla continua cerca di ciò che si sottrae alla sua presa. Ma i lunghi e travagliati percorsi sono essi stessi il compimento, il fine/confine, sempre presente, seppure impercepibile, già dall’inizio.
Chi ricorda Eranos, il suo senso, il suo segreto, lo spirito che ha animato per anni, dal 1939, quegli incontri nella villetta di Olga Froebe ad Ascona, sulla riva del lago Maggiore?...
L’esplorazione ermeneutica delle tradizioni religiose si collega alla comprensione dell'uomo simbolico e religioso dal momento che la presenza del trascendente e l’esperienza del sacro sono fondamentali nella vita dell'uomo e, sin dagli albori culturali, sacro e cultura costituiscono un binomio inscindibile.
Mythos intende offrire accanto alla rivista «àtopon» differenti collane di contributi che in diversa maniera, con differenti linguaggi e modalità di approccio, amplino la proposta di riflessione sui temi che ritiene essenziali nel percorso di ricerca verso la verità
Il nuovo spirito antropologico ha sottolineato l’importanza dell’immaginario nella creazione della cultura dell’homo Symbolicus. ‘Senza immaginario non c'è modello dunque non c'è progetto, senza progetto non c'è scoperta, e senza scoperta l'uomo si ferma’ (J.Ries).
dall’ingegner Fabio Marzocca,
ricercatore e collaboratore scientifico dell’Istituto Mythos.