Articoli con parola-chiave: Jung

Immaginale e Mitodologia Ponte tra oriente e occidente

Guardando indietro al secolo passato notiamo un grande sviluppo di studi intorno alla modalità del pensiero simbolico o dell’immaginale, per usare il termine coniato da H. Corbin, alquanto svalutata in occidente, in particolare nei secoli dell’illuminismo e dei movimenti epigoni protesi al pensiero scientifico-tecnologico e al ‘pensiero calcolante’. Già dalla fine del XIX sec. nel mondo dell’arte figurativa, della letteratura e della musica si era imposto il Simbolismo, che all’ansia di un continuo progresso scientifico tecnologico oppone un desiderio di … Continua la lettura di Immaginale e Mitodologia Ponte tra oriente e occidente

La natura della vista interiore e i paesaggi dell'illuminazione

(da Àtopon Vol. IV)

Nota In Te è la sorgente della vita, nella Tua luce vediamo la luce. Salmo XXXVI, 10 Quello stato in cui il pensiero, tenuto a freno dall’osservanza dello yoga, trova riposo: in cui uno, vedendo il sé con il sé, si rallegra nel sé. Gîta 6, 20 Molti sono attratti dalla metafisica, sono appassionati delle cose dello spirito senza che ciò comporti per loro una rinuncia al pensiero critico e pragmatico. Muoviamo da questo difficile ma invitante equilibrio, col quale … Continua la lettura di La natura della vista interiore e i paesaggi dell’illuminazione

(da Àtopon Vol. IV)

Anima – Animale

(Traduzione dal francese di Giuseppe Lampis) Negli anni 50 alcuni religiosi dell’ordine dei Carmelitani avevano domandato a C. G. Jung se il profeta Elia, fondatore dell’ordine secondo le loro tradizioni, potesse essere considerato come un archetipo, dal momento che lo si trova presente nella luce segreta di tutte le religioni nate dalla Bibbia: egli è Elijah ha Tishbi, annunciatore della fine dei tempi, ed anche colui che con la sua presenza santifica molti riti di passaggio del giudaismo. Può essere altresì … Continua la lettura di Anima – Animale

Intorno al Graal – parte II Archetipo dell'incorporazione divina e sembianze della presenza
(da átopon Vol. II)

(Traduzione dal francese di Annamaria Iacuele) III. COINCIDENTIA: Talismani sistemici e funzioni contradditorie. Il Graal propriamente detto, distinto da altri talismani regali, è un grande piatto concavo, nel quale si versano i pesci e le carni tagliate sul tagliere. Da una parte costella facilmente tutti i contenenti: calderone in cui si prepara la bevanda o il nutrimento dell’immortalità, cesti o cornucopie di inesauribile abbondanza delle antiche tradizioni celtiche (J. Marx, p. 245 e segg.). Dall’altra ricorda tutti gli oggetti del rituale cristiano: coppa o calice eucaristico, tagliere assimilato alla patena (Anichkof, citato … Continua la lettura di Intorno al Graal – parte II Archetipo dell’incorporazione divina e sembianze della presenza
(da átopon Vol. II)

Intorno al Graal – parte I Archetipo dell'incorporazione divina e sembianze della presenza
(da átopon Vol. I)

(Traduzione dal francese di Annamaria Iacuele) “La storia segreta del Graal si può perseguire solo se si spezza ogni volta il corso della storia essoterica collettiva”.  H. Corbin En Islam Iranien. T. IV Nell’enorme letteratura consacrata al Graal e già nella ventina di testi fondamentali che Jean Marx reperisce nell’area celto-germanica (la pletora di libri e articoli è del resto segno di un interesse che incontra molte difficoltà ) ci siamo confrontati con molteplici piste che tentano di esaminare, di … Continua la lettura di Intorno al Graal – parte I Archetipo dell’incorporazione divina e sembianze della presenza
(da átopon Vol. I)

Autocreazione come ‘decreazione’ (da àtopon Vol. III)

Comunicazione tenuta al II Convegno Internazionale di Psicoantropologia Simbolica e Tradizioni Religiose, Palazzo Baldassini, Roma 24 Aprile 1993 Sulle modalità psicologiche del processo creativo, Jung si intrattiene in modo significativo nel paragrafo dei Tipi psicologici che parla della relatività del simbolo, prendendo spunto da Eckhart . Egli dapprima spiega che per relatività di Dio intende che Dio non è un assoluto metafisico staccato dal soggetto umano, ma che anzi va visto come, in un certo senso, dipendente dall’uomo, “cosicché da un lato l’uomo … Continua la lettura di Autocreazione come ‘decreazione’ (da àtopon Vol. III)

La psicoanalisi come metanoia (da àtopon Vol. III)

Comunicazione tenuta al II Convegno Internazionale di Psicoantropologia Simbolica e Tradizioni religiose dell’Istituto MYTHOS: Simboli della trasformazione – L’uomo come tensione creatrice Compito essenziale e prioritario della psicoanalisi ci sembra debba essere quello di porsi l’interrogativo fondamentale sull’uomo. E riteniamo che oggi più che mai essa non possa tralasciare questo compito, ma debba riflettere sulla maniera di confrontarsi esso. In un momento in cui la psicoanalisi sta ricevendo un rinnovato attacco, sia da parte delle scienze mediche-biologiche, sia da parte … Continua la lettura di La psicoanalisi come metanoia (da àtopon Vol. III)

La psicoanalisi e l’inferno(*) (da àtopon Vol. III)

a). Acheronta movebo «Si flectere nequeo superos, Acheronta movebo» (se non posso piegare gli dei superni, muoverò l’Acheronte). Il famoso verso virgiliano è stato ripreso da Freud che ne ha fatto il motto della nuova scienza che si accingeva a fondare: la psicoanalisi. La psicoanalisi si è posta il compito di scoprire le motivazioni più profonde e più lontane del comportamento e della psiche umana. Ma, proprio per essere nata in un’epoca fortemente influenzata dallo spirito positivista, ha condiviso una visione … Continua la lettura di La psicoanalisi e l’inferno(*) (da àtopon Vol. III)

La psicoanalisi: scienza o arte?

Contraddicendo la più diffusa tendenza dei nostri tempi, che spesso ci sembrano dominati da una sorta di idolatria della scientificità, vogliamo guardare alla psicoanalisi come ad un’arte, piuttosto che ad una disciplina appartenente all’universo delle cosiddette scienze esatte. Infatti in particolare la psicoanalisi può essere assimilata ad un’arte, intesa proprio nella concezione tradizionale, in quanto implica una rappresentazione simbolica e significativa di aspetti della realtà visibili dall’intelletto e tende ad un’opera poietico-creativa che abbia peso e dignità metafisica. Nella cultura … Continua la lettura di La psicoanalisi: scienza o arte?

Note sul linguaggio simbolico dell’Opera al Rosso e consonanze con la psicologia analitica

Riassunto La psicologia analitica, nella visione ideale nata dal particolare genio di C. G. Jung, è interpretata come un lungo e faticoso processo di profonda trasformazione che investe l’essere umano nella sua totalità e che ha profonde analogie con l’Opus Alchemicum. Si tratta di un processo terapeutico (nel senso originario e più pieno del termine), cioè di un cammino iniziatico in cui, come per i tradizionali processi iniziatici, la meta ideale è raggiungere il Sé, “compiere il compimento”, conseguire il ‘telos assoluto”, … Continua la lettura di Note sul linguaggio simbolico dell’Opera al Rosso e consonanze con la psicologia analitica